La legge sulla libertà sessuale, che era stata celebrata come uno dei principali risultati ottenuti dal governo di Pedro Sánchez, minaccia di spaccare la coalizione di centrosinistra tra il Partito socialista (Psoe) e Podemos. La norma, soprannominata “solo sì è sì”, mirava ad accogliere anni di rivendicazioni femministe contro la colpevolizzazione di chi subisce uno stupro, classificando come violenza tutti i rapporti sessuali senza consenso esplicito. Da quando è entrata in vigore a ottobre, però, la sua applicazione retroattiva ha portato alla scarcerazione di una trentina di stupratori e alla riduzione della pena per altri quattrocento condannati per violenza sessuale. ll 7 febbraio il Psoe ha presentato in parlamento una bozza di riforma per correggere questi “effetti indesiderati”. Podemos, il partito della ministra dell’uguaglianza Irene Montero, che ha elaborato la legge, rifiuta però di sostenere la modifica. La spaccatura arriva a poco più di tre mesi dalle elezioni amministrative del 28 maggio, considerate un test cruciale in vista delle legislative di dicembre. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati