Nella Corea del Sud degli anni ottanta, Joon-kyeong è un ragazzo che ama la matematica e che gli abitanti del suo villaggio non esitano a definire un genio. Ma la sua priorità non è lo studio. Il villaggio è talmente isolato che l’unica cosa che lo collega al resto del mondo sono i binari di una ferrovia che passa da quelle parti. Così Joon-kyeong scrive regolarmente al presidente della repubblica perché faccia costruire una stazione su quei binari. Lee Jang-hoon è capace di far ridere e di commuovere e verso la fine la parte melodrammatica prende il sopravvento. Ma Miracle è un film che ha davvero molto da offrire.
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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati