Il film di Li Ruijun è stato perseguitato dalla censura cinese. Dopo aver inviato alla Berlinale del 2022 una versione con un finale modificato e incomprensibile, averlo ritirato dalle sale a pochi giorni dall’uscita, averlo definitivamente messo al bando e aver messo il regista agli arresti domiciliari, le autorità di Pechino sono arrivate a fare pressioni sui distributori internazionali per evitarne l’uscita all’estero. Ma qual è il problema di Terra e polvere? Ambientato in un paese della provincia di Gansu, racconta il matrimonio combinato tra Cao, una ragazza disabile e praticamente muta, e Ma, un vecchio scapolo di cui la famiglia vuole liberarsi. Nella baracca ai limiti del villaggio dove vivono, i due sfortunati finiscono per trovare conforto l’una nell’altro. Cao è interpretata dall’esperta Hai Qing, mentre a vestire i panni di Ma c’è lo zio del regista, che è un vero contadino nella regione in cui è ambientato il film e di cui Li Ruijun è originario. È probabilmente a causa di questa precisione documentaristica che le autorità cinesi hanno fiutato qualcosa di molto più politico in quella che a prima vista poteva sembrare una storia d’amore. Terra e polvere mostra senza filtri la drammatica situazione in cui versa questa area rurale, in cui le casupole dei contadini sono rase al suolo con pochi colpi di bulldozer e la vita ancestrale degli abitanti è liquidata in cambio di pochi spiccioli. Il colpo di genio è di non mostrare Cao e Ma come due eroi che resistono alle avversità, ma al contrario di inserirli pienamente in un circuito infernale che li cuoce a fuoco lento.
Laura Tuillier, Libération
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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati