Il 26 aprile la Commissione europea (nella foto il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commisario all’economia Paolo Gentiloni) ha presentato la sua proposta di riforma del patto di stabilità e crescita, sospeso dal 2020 prima a causa della pandemia di covid-19 e poi della guerra in Ucraina. In base alla proposta le norme attuali, che fissano un tetto al deficit e al debito degli stati rispettivamente al 3 e al 60 per cento del pil, resteranno in vigore, ma i governi potranno stabilire da soli dei piani pluriennali per rientrare nei limiti. Inoltre sono previste eccezioni per gli investimenti nella transizione energetica e digitale. La Commissione spera di arrivare all’approvazione entro la fine del 2023, ma il confronto con gli stati si annuncia difficile: il fronte dei paesi “frugali”, guidato dalla Germania, è infatti contrario a quello che ritiene un allentamento eccessivo delle regole. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1509 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati