Dopo le due sparatorie che nel giro di ventiquattr’ore hanno provocato 17 morti, tra cui otto alunni di una scuola elementare, l’8 maggio decine di migliaia di persone hanno manifestato a Belgrado chiedendo le dimissioni del ministro dell’interno e del capo dei servizi segreti. Il presidente Aleksandr Vučić ha accusato l’opposizione di strumentalizzare la tragedia, ma non ha escluso un rimpasto di governo. La Serbia ha il più alto numero di armi da fuoco per abitante in Europa, nota la Bbc: secondo un’indagine del 2018 sono 39 ogni cento persone, per la maggior parte non denunciate. Il governo ha offerto un’amnistia della durata di trenta giorni a chi consegnerà armi detenute illegalmente e ha annunciato un piano per aumentare la presenza della polizia nelle strade.
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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati