Dopo anni passati a Los Angeles, Kari Faux ha deciso di tornare alle sue radici nel sud degli Stati Uniti. La rapper e cantautrice si è trasferita a Houston, in Texas, dove ha cominciato a mettere insieme gli elementi per l’opera migliore della sua già fortunata carriera. In Real b*tches don’t die!, Faux rende un tributo alle persone care che ha perso, riflette sul lutto e sull’integrità artistica, mentre sullo sfondo spicca una produzione ispirata al southern rap, condita con le sonorità funk e sperimentali di Faux. Il disco ha una struttura circolare, in modo simile a Good Kid, M.A.A.D City di Kendrick Lamar. A volte, come nell’apertura cosmica che dà il titolo al disco, la rapper abbraccia i suoi antenati per rassicurarli mentre piange la perdita di amici e familiari. In altre canzoni, come la vivace Turnin’ heads, coglie momenti di gioia illimitata. Real b*tches don’t die! è una lettera d’addio a Los Angeles, un manifesto per l’amor proprio e un tributo al rap del sud, nel quale Faux crea hip hop alternativo pur mantenendo un fascino commerciale. Solo lei e gli antenati sanno cosa c’è in serbo per il futuro.
Nina Hernandez, HipHopDX
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Questo articolo è uscito sul numero 1519 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati