Dopo aver vinto la Caméra d’or nel 2017 con Montparnasse. Femminile singolare, Léonor Serraille stupisce di nuovo raccontando la storia della vita di Rose, una donna ivoriana arrivata a Parigi nel 1989, e dei suoi due figli. Un’odissea del quotidiano realizzata con tanta ambizione quanta attenzione. C’è qualcosa di misterioso e affascinante nella modestia di questa cronaca a lunga scadenza che rifugge i cliché sull’immigrazione e l’integrazione, e dove ogni dettaglio colpisce nel segno. Bisogna nascondersi per piangere, dice Rose. Il piccolo Ernest chiede: “Piangere dentro la testa?”. E così anche noi piangiamo nella testa di fronte a un grande film sulla bellezza dell’orgoglio.
Guillemette Odicino, Télérama
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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati