L’incontro del 4 settembre tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdoğan, il primo da quasi un anno, rappresenta un tentativo di rilanciare la loro turbolenta partnership strategica dopo mesi di crisi: Putin era stato irritato dai segnali di distensione lanciati da Erdoğan all’occidente dopo la sua rielezione a maggio, in particolare sull’adesione dell’Ucraina alla Nato. I due hanno parlato di diversi progetti di cooperazione, ma Erdoğan non è riuscito a ottenere la ripresa dei negoziati sull’accordo per l’esportazione dei cereali ucraini attraverso il mar Nero, da cui Mosca si è ritirata a luglio. Putin ha confermato che è disposto a trattare solo se saranno cancellate le sanzioni che limitano il commercio di prodotti agricoli e fertilizzanti russi. Il giorno dopo un nuovo bombardamento russo ha colpito il porto fluviale di Izmail, usato dall’Ucraina per esportare i suoi cereali dopo la fine dell’accordo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1528 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati