Tra i 900mila e gli 800mila anni fa gli antenati umani potrebbero essere stati prossimi all’estinzione. In quel periodo la popolazione umana in Africa ed Eurasia si sarebbe ridotta a circa 1.300 individui in età riproduttiva, forse a causa del clima, diventato molto rigido, e di altre condizioni ambientali difficili. Lo studio si basa sull’analisi del genoma di circa tremila individui moderni, appartenenti a dieci popolazioni africane e a quaranta non africane. Le differenze genetiche sono state analizzate con un nuovo metodo matematico, chiamato FitCoal. Lo strumento stima la grandezza di una popolazione nel tempo, basandosi sullo sviluppo demografico e sulla diversità genetica attuale. Secondo la rivista Science, 930mila anni fa la popolazione potrebbe essere diminuita del 98,7 per cento. Per 117mila anni ci sarebbe stato un “collo di bottiglia”, che avrebbe ridotto la diversità genetica attuale. Alla fine del periodo potrebbero essere emersi tre tipi umani: i sapiens, i neandertal e i denisova. L’ipotesi andrebbe confermata da altri studi, basati sul ritrovamento di fossili o utensili. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1528 di Internazionale, a pagina 87. Compra questo numero | Abbonati