A una settimana dal terremoto che ha causato più di 3.900 morti nella regione dell’Alto Atlante, in Marocco, il 14 settembre re Mohammed VI ha presentato un progetto per trasferire in alloggi di nuova costruzione o pagare dei risarcimenti a chi ha perso la casa. Si stima che il sisma abbia distrutto in parte o totalmente cinquantamila abitazioni. Il settimanale Tel Quel sottolinea lo slancio di solidarietà dei marocchini con le popolazioni colpite: “Sulle strade nazionali si sono formati convogli interminabili di mezzi privati carichi di provviste da consegnare nelle zone disastrate”. Il quotidiano spagnolo El País spiega che le carovane di volontari sono spesso organizzate da ong e associazioni studentesche con l’intento di supplire alle carenze dello stato, la cui priorità è stata rendere agibili le strade e ripristinare le linee telefoniche prima di prestare assistenza alle vittime. Intanto, continua Tel Quel, le autorità di città come Marrakech hanno detto di essere pronte ad accogliere i turisti. “Il modo migliore per mostrare solidarietà è venire a trovarci”, ha detto il presidente della confederazione nazionale del turismo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati