◆ Il cambiamento climatico potrebbe ridurre la diffusione della malaria, almeno in alcune aree geografiche. È una delle ipotesi formulate dai ricercatori che studiano le conseguenze del fenomeno sulla salute umana. “Non è facile delineare i complessi effetti del cambiamento climatico sulle malattie infettive”, scrive Science. Alcune potrebbero diffondersi maggiormente, altre cambiare area geografica. La malaria è un caso molto studiato. Quando a trasmetterla è la zanzara _ Anopheles gambiae_, la temperatura ideale per il contagio è intorno ai 25 gradi. In alcune zone del pianeta il clima diventerà troppo caldo, mentre in altre aree, oggi troppo fresche, le condizioni diventeranno favorevoli. La zanzara Aedes aegypti, che trasmette la dengue e il virus zika, dovrebbe invece essere generalmente favorita dall’aumento delle temperature. Le malattie virali seguono schemi ancora diversi. Il morbillo non dipende dalla temperatura, e la sua diffusione rimarrà probabilmente inalterata. L’influenza invece si diffonde meglio con il freddo. Con l’aumento della temperatura le epidemie di influenza potrebbero perdere di intensità, ma anche smettere di essere stagionali, con effetti imprevedibili sull’evoluzione dei virus. Non è solo l’aumento della temperatura a influire sull’incidenza delle malattie, però. La diffusione del batterio del colera, per esempio, potrebbe essere favorita dal moltiplicarsi delle alluvioni, che provocano la contaminazione dell’acqua potabile.
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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 104. Compra questo numero | Abbonati