Il 23 ottobre le Filippine hanno accusato navi cinesi di aver speronato “intenzionalmente” due loro imbarcazioni impegnate in un’operazione di rifornimento nella zona economica esclusiva filippina al largo dell’atollo Second Thomas Shoal (o Ayungin) nel mar Cinese meridionale. Manila, che accusa Pechino di non rispettare il diritto internazionale, ha definito l’incidente “una grave escalation” nelle attività illegali della Cina nei territori filippini e ha convocato l’ambasciatore cinese per condannare l’accaduto. Pechino, che rivendica la quasi totalità di quest’area del Pacifico, ignorando le rivendicazioni di Filippine, Vietnam e Malaysia e la sentenza del 2016 di un tribunale internazionale, ha a sua volta espresso disappunto per la presenza delle navi filippine nelle acque dell’atollo. Nella foto, lo scontro tra una nave filippina e una cinese nel mar Cinese meridionale. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1535 di Internazionale, a pagina 39. Compra questo numero | Abbonati