La ministra bangladese del lavoro Munnujan Sufian ha annunciato il 7 novembre che il nuovo salario minimo mensile per i lavoratori del settore tessile, in maggioranza donne, sarà portato a 12.500 taka (105 euro). Il sindacato ha respinto la decisione, definendo insufficiente l’aumento deciso da un comitato nominato dal governo. Per Kalpona Akter, leader del sindacato, “la cifra è inaccettabile, nettamente al di sotto delle nostre aspettative”, scrive il Dhaka Tribune, aggiungendo che i rappresentanti dei lavoratori chiedono un salario minimo di almeno 15mila taka al mese. Il 7 novembre davanti alla sede del ministero del lavoro centinaia di operai hanno protestato chiedendo al governo di riconsiderare le loro richieste. La prima ministra Sheikh Hasina è alle prese con manifestazioni e scioperi organizzati dall’opposizione per chiedere le sue dimissioni prima delle elezioni legislative di gennaio. Richieste che la premier ha respinto categoricamente. Negli scontri tra i manifestanti e la polizia sono morte almeno due persone e migliaia sono state arrestate. “La violenza politica mette a rischio l’economia del paese, già provata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina”, scrive Nikkei Asia. “Se la crisi politica proseguirà, gli affari, le esportazioni, le rimesse e altre attività economiche ne risentiranno ulteriormente”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 42. Compra questo numero | Abbonati