Il nuovo film di Alice Rohrwacher è un’incantevole commedia fantasy sul perduto amore: chiassosa, divertente, festosa, arricchita dallo stile assolutamente riconoscibile dell’autrice. È un film brulicante di vita con personaggi che combattono, cantano, rubano e sfondano la quarta parete per rivolgersi direttamente a noi. Rohrwacher ci trasmette un’idea dell’Italia come scrigno di glorie passate, una necropoli di antiche eccellenze. Può essere saccheggiata per trarne manufatti e richiamare spiriti, al costo di ritrovarsi circondati da fantasmi. Nella Toscana degli anni ottanta, Arthur (un formidabile Josh O’Connor) è un trasandato inglese, ex studioso di archeologia, che ha preso l’aria e i modi di un gangster. Quando lo incontriamo è appena uscito di prigione, ma dal suo passato, oltre ai suoi studi, emergono l’amicizia con un’anziana aristocratica del luogo e l’amore per la figlia della donna, che ora non c’è più. Grazie a una bacchetta da rabdomante, Josh è capace d’individuare inestimabili antichità etrusche e intorno a lui si è creata una bizzarra gang di tombaroli. La chimera è un film che riempie il suo spazio immaginario e racconta un’eccentrica storia d’amore nel suo fluente dialetto cinematografico.
Peter Bradshaw, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati