Da qualche parte sulla costa baltica della Germania, il fotografo Felix e lo scrittore Leon affittano una casa per lavorare durante l’estate. Là incontrano Nadja, una donna giovane, solare e libera. Sedotto dall’atmosfera vacanziera, Felix abbandona ogni proposito lavorativo, mentre Leon non molla il suo romanzo e si prepara a vivere un’estate davvero triste. Leon è il personaggio più dichiaratamente comico mai creato da Christian Petzold. A prima vista Il cielo brucia, Orso d’argento a Berlino, sembra un film più leggero dei precedenti del regista tedesco. Ma in realtà sotto la superficie brillante si agitano correnti che muovono temi più oscuri come la mortalità, la natura del processo creativo, la crisi climatica (che prende la forma degli incendi che infuriano appena oltre l’orizzonte). Non che Leon se ne renda conto mentre osserva gli altri da lontano, chiuso nel suo risentimento. E non sono le uniche cose di cui lui e gli altri non si rendono conto, finché non sarà troppo tardi.
Wendy Ide, The Observer
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati