I laboratori delle università di Tufts e Harvard, negli Stati Uniti, hanno creato gli antrobot, i primi robot biologici mobili fatti di cellule umane. Hanno un diametro tra i 30 e i 500 micron (millesimi di millimetro) e sono realizzati attraverso la coltura di cellule dell’epitelio della trachea, scrive Science Advances. Sono in grado di assemblarsi autonomamente a partire da una singola cellula e di spostarsi grazie al movimento delle ciglia. Inoltre possono aggregarsi formando strutture più grandi, i “superbot”. Per testarne il potenziale terapeutico in vitro, i superbot sono stati applicati su uno strato di tessuto nervoso danneggiato. Nell’arco di tre giorni sono riusciti a ripararlo, anche se le cellule non erano state programmate geneticamente per questo scopo. Gli scienziati pensano che agendo sulle condizioni ambientali si possano assemblare robot con strutture e capacità biomediche differenti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1541 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati