Il presidente della Catalogna Pere Aragonès ha proclamato lo stato d’emergenza a Barcellona e nelle aree circostanti a causa della prolungata siccità. Agli abitanti è stato concesso di consumare al massimo duecento litri di acqua al giorno. Se non ci saranno novità, sono previste nuove restrizioni idriche per i quasi sei milioni di abitanti, oltre che per l’agricoltura e l’industria. “Ma con l’accelerazione dei cambiamenti climatici e la prospettiva di siccità più frequenti, questo non basterà”, scrive El País. “La soluzione sta in nuove infrastrutture per la produzione e il riciclo dell’acqua: impianti di desalinizzazione, di trattamento delle acque reflue e per la produzione di acqua potabile. Certo, sono rimedi costosi. Ma hanno funzionato nei grandi agglomerati urbani colpiti dalla siccità in altre parti del mondo, come in California, in Sudafrica e in Israele”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1549 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati