Il nome delle famose variazioni di Johann Sebastian Bach ha immortalato questo musicista, che altrimenti sarebbe una piccola nota a piè di pagina nella storia della musica. Ma a giudicare da queste sonate a tre, Johann Gottlieb Goldberg (1727-1756) non era lo scribacchino senza talento ritratto da alcuni dei primi biografi di Bach. È vero che questi pezzi non sono proprio perfetti, ma l’Ensemble Diderot li difende con amore. Il continuo è sempre sicuro, fondato sul violoncello solido ed espressivo di Gulrim Choï. Lo stile è molto ben controllato e il rapporto tra i due violini è ottimo. La sonata in si bemolle maggiore che chiude la serie mostra i musicisti e il compositore al meglio, con un paio di sorprendenti scossoni armonici.
Fabrice Fitch, Gramophone
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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati