Il 1 aprile il presidente Félix Tshisekedi ha nominato a capo del governo Judith Suminwa Tuluka ( nella foto ), la prima donna a ricoprire quest’incarico nella Repubblica Democratica del Congo. Economista di 56 anni, Tuluka ha lavorato al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo ed è stata ministra della pianificazione nell’ultimo governo congolese. “La sua nomina è considerata non solo un passo avanti per le donne, ma anche un’occasione per riformare e rafforzare il governo in un paese che ha davanti a sé molte sfide”, scrive Actualité.cd. Una priorità sarà l’emergenza nell’est, dove il gruppo armato ribelle M23 è arrivato alle porte di Goma, capoluogo del Nord Kivu. Tshisekedi, che ha più volte accusato il vicino Ruanda di appoggiare l’M23, ha criticato l’Unione europea. In un’intervista a Le Monde Afrique, Tshisekedi rimprovera a Bruxelles “di aver accordato venti milioni di euro di aiuti all’esercito ruandese, ufficialmente per combattere contro i jihadisti in Mozambico” e “di aver firmato un accordo sui minerali con il Ruanda, quando si sa che tutte quelle ricchezze sono sottratte illegalmente alla Rdc”. Secondo Bintou Keita, a capo della missione Monusco dell’Onu, “un congolese su quattro soffre di fame o malnutrizione. I profughi sono 7,1 milioni. Tra questi, 800mila hanno dovuto abbandonare le loro case negli ultimi tre mesi”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati