Storia d’amore? Incesto? Ossessione? Tutto questo e altro, soprattutto tanta buona letteratura, si ritrovano in Una vita prima di questa, romanzo di esordio che la scrittrice uruguayana Fernanda Trías ha scritto a 23 anni. In una casa fatiscente vivono modestamente Clara, suo padre, la figlia di quattro anni e un canarino. Una minaccia esterna e senza nome li perseguita e Clara si stringe ai suoi cari in un atroce isolamento rotto solo da qualche fuga sul tetto del palazzo, libera dalla malsana curiosità dei vicini. Nell’appartamento, intanto, non entra nemmeno la luce: stracci e carte bagnate oscurano le finestre e il padre ed ex amante resta disteso nell’ombra, immobile e depresso dopo la morte di Luisa, la sua ultima compagna. L’unico contatto con l’esterno finisce per essere una vicina. Implacabile, Trías nega al lettore ogni via di fuga, ponendolo di fronte a un finale travolgente. L’unica consolazione è la certezza di aver trascorso alcune ore in compagnia di un’eccellente narratrice.
Elena Costa, El Cultural
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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati