Questo thriller stravagante comincia durante un corso per superare l’aerofobia. Presentato come una commedia, il film prende velocemente la forma di un’opera sulla paranoia: un incubo a occhi aperti in un hotel di lusso sperduto tra i ghiacci islandesi. Si ha la sensazione di vedere un regista che gironzola nel profondo di un’ansia generalizzata che non ha quasi niente a che fare con la paura di volare. Maroussia Dubreuil, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1559 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati