Splatter allegramente ovvio, Abigail segue una ricetta semplice e collaudata che richiede un minimo d’ingredienti. Prendete una vittima misteriosa, un faccendiere intrigante, sei criminali un po’ stupidi. Mettete tutto in un calderone insieme a topi, porte cigolanti e ombre inquietanti. Cuocete a fuoco lento continuando a mescolare. Dopo un’ora alzate il fuoco finché la carne comincerà a staccarsi dalle ossa e tutto si tingerà di rosso. Ecco riassunto un horror che non è memorabile, ma è anche così privo di ambizione da non meritare la stroncatura.
Manohla Dargis, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1563 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati