Come superare il dolore attraverso la musica: è questa la missione di Gemelo, l’ultimo disco di Angélica Garcia. Tra voci sovrincise, trame elettroniche taglienti e ritmi pop latini, la cantante ci guida attraverso la tristezza di una rottura con canzoni vibranti che alternano lamenti (Ángel (eterna) e Reflexiones), meditazioni sulla bellezza e la spiritualità (Color de dolor) e cupe melodie che parlano di come superare le avversità (Y grito). Gemelo è un lavoro in cui Garcia penetra nella sua oscurità personale con tenerezza e autoriflessione. E la sua musica rinasce con lei. Questo straordinario viaggio è una conseguenza del suo album precedente. I pezzi esultanti di Cha cha palace del 2020 rendevano omaggio al background chicano dell’artista, mentre accenni di art rock riflettevano i suoi anni formativi nella scena underground della Virginia. L’ep Echo eléctrico del 2021 la reinventava con un suono più oscuro. Gemelo, primo disco per la Partisan Records, è nato dall’incontro con il musicista Carlos Arévalo della band Chicano Batman di Los Angeles. “Stavo lavorando da sola e gli ho mandato mucchi di demo per mesi”, dice Garcia ridendo. “Lui continuava a consigliarmi dei produttori e a un certo punto gli ho detto: ‘Carlos, dovresti farlo tu!’. Lui ha risposto: ‘Non ho mai fatto il produttore’, e io: ‘È quello che stai facendo adesso!’”. Dalla loro collaborazione creativa Gemelo è emerso completamente formato. Maria Barrios, Bandcamp Daily

Angélica Garcia (Shervin Lainez)

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Questo articolo è uscito sul numero 1568 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati