Robusto dramma storico ambientato durante il mandato britannico della Palestina. Un film che parla in modo complesso dell’attuale dibattito su Gaza, sostenendo che il sionismo del ventesimo secolo aveva radici anticolonialiste e antimperialiste favorite dall’odio verso i “padroni” britannici. Tuttavia è da questi ultimi che i sionisti hanno imparato l’abitudine alla spietatezza. Il film è basato sulla storia vera della scrittrice Shoshana Borochov, sionista e socialista, originaria dell’Ucraina cresciuta a Tel Aviv negli anni venti, che ebbe una relazione con un bonario agente britannico. Il film è messo in scena con intelligenza e cura. Ma la storia d’amore al centro della vicenda è stranamente sommessa, togliendo fuoco emotivo a tutto il resto. Sarei curioso di sapere che sarebbe riuscito a fare David Lean con una storia così.
Peter Bradshaw, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1569 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati