Dopo Il corsetto dell’imperatrice, Io e Sissi è il secondo film nel giro di un anno in cui si prova a liberare Elisabetta d’Austria dalle catene legate al suo rango e alla sua epoca. Il primo, dell’austriaca Marie Kreutzer, era un film iconoclasta in cui Sissi appariva come un’eroina tragica, con il destino segnato, nonostante la sua ribellione. Il secondo, della regista tedesca Frauke Finsterwalder, ha un tono addolcito, scaccia l’austerità con la luce e fa prevalere gli aspetti da commedia, raccontando il rapporto tra l’imperatrice e la sua dama di compagnia, Irma Sztáray (Sandra Hüller), che dal 1894 al 1898 l’affiancò durante i viaggi e gli spostamenti ufficiali. La leggerezza e la freschezza del tono sono sicuramente la sua caratteristica principale, ma purtroppo anche il suo limite più evidente. Véronique Cauhapé, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1570 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati