◆ Nell’artico canadese il cambiamento climatico sta causando una crisi degli alloggi. Julia Christensen dirige il progetto At home in the north, che riunisce ricercatori, organizzazioni indigene e amministrazioni per affrontare l’emergenza abitativa nei Territori del Nordovest. “Nell’estate del 2023 quasi il 70 per cento della popolazione è stato costretto a lasciare il territorio a causa degli incendi”, scrive su Nature. “In tutto il Canada settentrionale i cambiamenti climatici minacciano le case e le infrastrutture non solo con gli incendi, ma anche attraverso l’erosione delle coste, le inondazioni, lo scioglimento del permafrost e i venti forti”. La situazione abitativa è difficile. Circa metà degli alloggi è considerata inadeguata o troppo costosa. I motivi sono vari. L’applicazione di standard pensati per la parte meridionale del paese ha avuto un effetto negativo. La regione non ha sviluppato un proprio settore edilizio e i materiali da costruzione devono arrivare da sud lungo il fiume Mackenzie. Il trasporto è ostacolato da incendi, alluvioni e altri problemi. “Per il secondo anno consecutivo, le comunità della regione non riceveranno i materiali di cui hanno bisogno per la costruzione e la riparazione”, scrive Christensen. Sarebbe necessario cambiare le politiche, in modo da permettere agli abitanti di realizzare autonomamente alloggi mobili e autosufficienti, non collegati alla rete elettrica. E dovrebbero essere le comunità indigene a guidare il processo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati