Deezer si è unito al carrozzone dell’intelligenza artificiale dopo aver presentato la versione di prova di una playlist creata dall’ia generativa (un tipo di tecnologia in grado di creare testi, immagini, video, musica o altro). Stiamo forse facendo fuori i curatori umani della playlist per sostituirli con spazzatura generata dall’intelligenza artificiale? Il servizio di streaming francese ha dichiarato che sta testando la nuova funzionalità con il 5 per cento dei suoi abbonati, selezionati in modo casuale. Questi utenti possono generare una playlist da qualsiasi messaggio di testo e l’intelligenza artificiale tenterà di abbinare alle parole i brani di umore, genere e anno di uscita più adatti. Deezer è entusiasta, ma i dubbi restano. L’azienda, con sede a Parigi, sostiene che questa funzionalità è l’ultimo esempio di come l’intelligenza artificiale possa servire per migliorare l’esperienza complessiva degli utenti. Chiamatemi vecchia, ma queste playlist non potranno mai eguagliare i consigli di un’amica. Una nuova canzone consigliata da una persona di cui ti fidi spesso porta con sé un sentimento di attaccamento. Il cervello umano ricorda che ti hanno suggerito quel brano e quanto ti è piaciuto ogni volta che lo ascolti, perché il cervello ama creare connessioni. Una playlist generata dall’ia che parte dalla richiesta “fammi un mixtape per quando sono triste con musica anni ottanta” non è la stessa cosa.
Ashley King, Digital Music News

Wong Yu Liang, Getty

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Questo articolo è uscito sul numero 1572 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati