Il frate e mistico padre Pio, uno dei santi italiani del novecento, interpretato da Shia LaBoeuf, presta il suo nome a questa ricostruzione drammatica, appassionata ma faticosa, di Abel Ferrara. La storia di padre Pio è stranamente quasi messa da parte in un film che prova a bilanciare la sofferenza dell’estasi spirituale con gli eventi che accompagnarono le prime elezioni alla fine della prima guerra mondiale in una provincia italiana. Il film risulta così composto di due filoni narrativi a malapena collegati che finiscono per indebolirsi a vicenda. Ferrara trae ispirazione dalla tradizione neorealista italiana. Ma qualsiasi autenticità è minata dalla scelta di girare il film in inglese e dai dialoghi che risultano fasulli.
Wendy Ide, The Observer

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Questo articolo è uscito sul numero 1573 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati