Il maestro giapponese rinvia forse troppo a lungo l’emergere del vero soggetto del film. Minato, un ragazzino cresciuto dalla madre vedova, sta passando un brutto momento. È vittima delle violenze dei suoi compagni di scuola o è lui stesso un violento? Seguendo il canone di Rashōmon, Kore’eda ricostruisce la vicenda partendo da punti di vista diversi. Prima quello sconvolto della madre di Minato. Poi quello di un giovane insegnante. Quando la verità emerge, il gioco del regista risulta una divagazione un po’ inutile, soprattutto rispetto alla delicatezza con cui, da lì in poi, riesce a descrivere la nascita di un legame speciale. Ryūichi Sakamoto (morto nel marzo 2023) firma la sua ultima colonna sonora.
Louis Guichard, Télérama

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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati