“I mille chilometri quadrati della regione di Kursk controllati da Kiev sono una parte infinitesimale del territorio russo. Eppure, l’incursione ucraina rappresenta una delle sfide più pericolose per il presidente Vladimir Putin”, scrive Oleg Sukhov sul giornale online ucraino The Kyiv Independent. “Lo smacco subìto dal Cremlino a Kursk ricorda la riconquista ucraina delle regioni di Charkiv e Cherson nel 2022, che costrinse Putin a lanciare una grande mobilitazione militare per continuare la guerra. Considerato che Mosca non ha truppe sufficienti per difendere il territorio di Kursk, una seconda mobilitazione sembra possibile. Per ora la decisione non è stata presa anche perché il numero di persone disponibili ad andare a combattere in Ucraina è sempre più basso”. Come spiega al Kyiv Independent l’analista russo Dmitrij Oreškin, “l’operazione ucraina ha danneggiato in modo significativo il prestigio di Putin” e l’immagine di una Russia “invincibile e più forte dei suoi avversari”. “Molti si chiedono se l’incursione ucraina possa cambiare gli equilibri politici in Russia”, continua il Kyiv Independent. “Il 13 agosto è stato lo stesso Putin a dire che ‘il nemico sta cercando di destabilizzare le zone di confine e la situazione politica nel nostro paese’”. Il Cremlino deve affrontare il malumore dei falchi nazionalisti e imperialisti, cioè i blogger di guerra sostenitori dell’aggressione all’Ucraina fin dalla prima ora, che accusano la leadership russa di non aver fatto nulla per proteggere i confini e di aver messo in piedi un sistema militare del tutto incapace di gestire il conflitto. Inoltre ci sono le critiche di un settore molto diverso della popolazione, sempre più insofferente verso la guerra: l’8 agosto Oleg Deripaska, uno degli uomini più ricchi del paese, ha dichiarato al quotidiano giapponese Nikkei che la guerra è una “pazzia”, chiedendo al Cremlino un cessate il fuoco senza condizioni. “Tuttavia, nonostante le attuali difficoltà”, continua il Kyiv Independent, “la situazione futura dipenderà in gran parte da quanto durerà l’incursione ucraina. ‘L’impatto dell’operazione nella regione di Kursk sulla situazione politica in Russia e sul potere di Putin dipenderà da come si svilupperà l’azione militare ucraina e da quali risultati otterrà’, sostiene il politologo russo Sergej Parchomenko. Per ora l’incursione è durata ancora troppo poco, e non ha avuto effetti significativi fuori dell’oblast di Kursk. Al momento non sembra che ci possano essere danni irreversibili per il potere russo”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati