Il primo lungometraggio di Maxime Rappaz, regista svizzero uscito dall’ambiente della moda, è un racconto delicato e sensuale della curiosa routine di Claudine (Balibar). Ogni martedì lascia la sua valle, salta su una teleferica e sale in un ristorante a 2.500 metri. Con la complicità del maître sceglie uno sconosciuto di passaggio e si offre a lui. Il resto della settimana questa sarta casalinga si prende cura del figlio disabile che dipende totalmente da lei. Quando un amante occasionale decide di fermarsi qualche giorno in più si apre una breccia nella routine e il film si lascia invadere da gesti e percorsi nuovi.
Maroussia Dubreuil, Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati