Le temperature estreme potrebbero limitare la capacità degli insetti impollinatori di nutrirsi. Una ricerca pubblicata su Proceedings of the Royal Society B ha esposto a temperature di 40 gradi per quasi tre ore circa duecento bombi selvatici Bombus pascuorum e Bombus terrestris, rilevando che la capacità delle loro antenne di riconoscere i profumi dei fiori di cui si nutrono si era fortemente ridotta: fino all’80 per cento nelle operaie femmine e fino al 50 per cento nei maschi. Il declino era maggiore nei bombi selvatici rispetto a quelli allevati. Gli insetti non hanno recuperato completamente l’olfatto nemmeno dopo 24 ore, suggerendo che gli effetti potrebbero essere di lunga durata e pregiudicare l’impollinazione, essenziale per gli ecosistemi e l’agricoltura. Per altri insetti impollinatori, come le api carpentiere, che non formano colonie e non immagazzinano cibo, non essere in grado di nutrirsi per qualche giorno potrebbe essere letale.

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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati