Ecco tutte le registrazioni che Catherine Collard (1947-1993) fece per le etichette oggi parte della Warner. Sono accompagnate da testi di musicisti come Anne Queffélec e Nathalie Stutzmann. Non capita spesso d’incontrare artiste come Collard. Nikita Magaloff, che una volta era andato a suonare a casa sua per farsi dire se dopo una lunga pausa era pronta o no per riprendere come professionista, raccontava l’emozione di sentire questa giovane collega. Nei sette cd troviamo il suo famoso Schumann (Fantasia, Davids­bündlertänze, Kinderszenen e la prima sonata) e la migliore registrazione in assoluto della Symphonie Cévenole di Vincent d’Indy. Ci sono anche degli album meno noti, con sonate per violino di Lekeu, Franck, Schumann e Prokofiev in cui la pianista dialoga con Catherine Courtois, che qui si alza a vette stupefacenti per potenza espressiva. Non va dimenticato il Satie a quattro mani (Mor­ceaux en forme de poire e La belle excentrique) con Anne Queffélec. Catherine Collard era capace di unire rigore analitico e abbandono folgorante, con una devozione che faceva trovare al pubblico l’essenza della musica.
Alain Lompech, Diapason

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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati