In superficie Familia sembra un classico dramma di violenza domestica: la natura ciclica dell’abuso, l’esperienza di una madre vittima e la complessità di come tutto questo è vissuto dai bambini. Gli elementi ci sono tutti, ma Francesco Costabile, con uno stile sottile, inietta elementi terrificanti che spingono il film oltre il dramma. Alessandro (Marco Cicalese) e il fratello minore Gigi (Francesco Gheghi) sono ancora piccoli quando le violenze subite dalla madre Licia (Barbara Ronchi) fanno finire il padre Franco (Francesco Di Leva) in prigione. Anni dopo, il ritorno di Franco in famiglia innesca nuovi drammi. E quando Licia e i figli capiranno che il padre non è cambiato, è forse troppo tardi. Il film funziona al meglio nei momenti in cui si concentra sulla violenza domestica combinando elementi di realismo e di surrealismo. Meno convincente quando guarda ad altri filoni, come il coinvolgimento di Gigi in un gruppo fascista. Costabile prova a collegare questo racconto alla trama principale, ma non riesce ad approfondire come dovrebbe. Il risultato è che le azioni e le convinzioni di Gigi vengono perdonate troppo facilmente.
William Stottor, Loud and Clear

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1583 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati