Con il suo secondo film da regista Viggo Mortensen ha creato qualcosa di speciale: una triste storia d’amore travestita da western classico. Nella seconda metà dell’ottocento, Olsen, un immigrato danese, di passaggio a San Francisco, s’innamora di Vivienne (Krieps). Ma fin dalla primissima scena sappiamo che la loro storia non durerà a lungo. Nel frattempo siamo testimoni di un massacro nel saloon di una tipica cittadina polverosa del west. Queste due tragedie – una più intima, l’altra intensamente violenta – definiscono il tono del film ambientato in un mondo dominato da violenza e corruzione, un mondo in cui nessuno può vincere. In ogni caso le emozioni più profonde del film non sono nei duelli con la pistola, ma nei momenti più teneri che arrivano quando il polverone si è dissipato.
Maxwell Rabb, Chicago Reader

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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati