Nel 2014 sette ragazze fra i 13 e i 14 anni di una scuola di Banja Luka, in Bosnia, tornarono incinte da una gita scolastica. La vicenda, in un paese diviso tra valori patriarcali ultraconservatori e accenni incerti di liberalizzazione dei costumi, infuocò l’opinione pubblica. Invece di raccontare direttamente il fatto di cronaca, per il suo primo film Una Gunjak ha scelto di adottare il punto di vista di una timida adolescente, Iman, un po’ mitomane, che volendo dare sostanza ai suoi desideri racconta una serie di bugie: dice di essere andata a letto con un ragazzo poco più grande e induce gli altri a credere che sia rimasta incinta. Il film segue la doppia spirale intrecciata di bugie e pettegolezzo. Gunjak ha un occhio attento, ma forse il suo film è troppo timido, come la sua protagonista, e non offre nessun sollievo.
Camille Nevers, Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1588 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati