Il film è diviso in tre epoche in cui seguiamo lo stesso personaggio, Gabrielle (Seydoux). Nel 2044, in un futuro dove l’intelligenza artificiale gestisce ogni cosa, per trovare un lavoro questa giovane parigina deve sottoporsi a un trattamento che “cancella” i traumi delle vite precedenti. Dal tavolo operatorio la ritroviamo in piena belle époque. Là incontra Louis (MacKay) a cui lei rivela una sua angoscia, il presentimento di una catastrofe imminente. L’incontro avverrà altre due volte, nel futuro, ma anche a metà strada, nel 2014, a Holly-wood, dove Gabrielle è un’aspirante attrice. L’amore tra loro cerca un modo per realizzarsi attraverso i secoli, come la “bestia” che perseguita Gabrielle. E così il film trova una continuità tra le sue linee spezzate.
Mathieu Macheret, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati