◆ In autunno e in inverno la nebbia copre regolarmente la pianura padana, spesso preceduta dalla caligine (l’opacità dell’atmosfera dovuta agli aerosol, particelle emesse dai veicoli, dalle industrie, dagli incendi e da altre fonti). Le montagne bloccano i venti e favoriscono l’inversione termica, per cui salendo di quota l’aria diventa più calda e intrappola l’inquinamento atmosferico vicino alla superficie.

La nebbia visibile in questa immagine è comparsa quando un sistema di alta pressione sull’Europa centrale ha creato condizioni stabili nella valle, ideali per la formazione della nebbia da irraggiamento. Questo fenomeno si verifica nei mesi invernali quando il cielo è terso e la superficie terrestre si raffredda di notte, favorendo la condensazione dell’umidità atmosferica. Le particelle di aerosol contribuiscono alla formazione della nebbia facendo da “semi”, cioè nuclei di condensazione, che attraggono il vapore acqueo creando le goccioline sferiche di cui sono fatte le nuvole.

Uno studio recente ha mostrato che nella pianura padana la caligine è associata a lunghi periodi nebbiosi, che possono durare fino a tre ore in più rispetto a quelli osservati quando la concentrazione di aerosol è minore. Una migliore comprensione del ruolo delle particelle potrebbe aiutare a fare previsioni più accurate e ridurre gli effetti negativi di questo fenomeno, come gli incidenti stradali.–Nasa

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati