Elisabeth (Renate Reinsve) è convocata di urgenza nella scuola elementare del figlio, colpevole di aver “superato il limite” con un suo compagno. Non sappiamo realmente cosa sia successo, i bambini non verranno mai mostrati, mentre invece lentamente scopriremo gli spettri che popolano l’animo della protagonista. Ultimamente molti drammi scolastici (per esempio La sala professori) hanno esplorato le dinamiche tra mondo degli adulti e mondo dei bambini, come s’intrecciano dentro e fuori la scuola, magari prendendo spunto da episodi singoli. Anche Armand di Halfdan Ullmann Tøndel (figlio di Liv Ullmann e nipote di Ingmar Bergman) opta per questo approccio trasformando il piccolo in grande ed evitando di esprimere qualsiasi giudizio. Il film rimane quindi in un limbo morale tra verità e bugia, tra accusa e difesa concentrandosi esclusivamente sugli stati psicologici delle persone coinvolte.
Savina Petkova,The Film Stage
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Questo articolo è uscito sul numero 1596 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati