Dopo una trilogia drammatica sulla redenzione maschile attraverso la violenza (First reformed, Il collezionista di carte, Il maestro giardiniere), Paul Schrader prende una piega più delicata con l’adattamento del romanzo I tradimenti di Russell Banks (il suo secondo adattamento da Banks dopo Affliction del 1997). Nell’esplorazione della coscienza frammentata di un documentarista anziano e prossimo alla morte (interpretato da Richard Gere e, nei flashback, da Jacob Elordi), Schrader abbandona con coraggio la meticolosità narrativa dei suoi film precedenti e affronta grandi temi come la memoria, la mortalità e l’esame di coscienza, in un film formalmente irregolare, ma commovente.
Justin Chang, The New Yorker
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1597 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati