Che il debutto solista di Marshall Allen faccia venire in mente Sun Ra non è certo una sorpresa. Il sassofonista contralto statunitense ha cento anni e ne ha dedicati quasi settanta al compositore afrosaturniano e alla sua musica, gli ultimi trenta come leader dell’Arkestra. Chi altro dovrebbe suonare come Sun Ra se non Marshall Allen? Eppure non si raggiunge uno status simile solo per emulazione. Questo significa che in New dawn emerge chiaramente la sua personalità musicale. Le composizioni dell’album sono tutte di Allen, incluso il brano finale, Angels and demons at play, nuova versione del classico della Sun Ra Arkestra. Ma mentre Ra lo eseguiva come un groove afro-jazz incandescente con un tempo in 5/4, Allen lo riduce a un fervore sommesso e ne fa una versione sontuosa e funky. In effetti, “sontuoso” è un buon termine per descrivere l’approccio di Allen alla sua eredità condivisa con Ra. Il brano Are you ready ha il ritmo e l’attitudine festaiola del primo rock ’n’ roll—c’è un richiamo alla Chicago degli anni cinquanta in cui Allen si unì per la prima volta alla Sun Ra Arkestr – e perfino una sporca introduzione blues con la chitarra elettrica. Anche brani come Sonny’s dance, palesemente free jazz, conservano uno splendore delicato, mentre Allen sussurra nel sax. Il pezzo che dà il titolo al disco è prima di tutto un veicolo per la voce soul fumosa di Neneh Cherry, ma anche per una raffinata linea di clarinetto che alterna raddoppi e armonizzazioni con la voce. New dawn è l’album di un discepolo che testimonia il messaggio del suo profeta. E ne enfatizza la ricchezza.
Michael J. West, Bandcampa Daily

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Questo articolo è uscito sul numero 1603 di Internazionale, a pagina 110. Compra questo numero | Abbonati