
Dreams, Orso d’oro alla Berlinale 2025, è il terzo capitolo della trilogia giocosa dello scrittore e regista norvegese Dag Johan Haugerud (gli altri due capitoli Sex e Love, in realtà precedenti, usciranno in Italia tra fine aprile e giugno). È un film intelligente e malizioso che procede con passo leggero e divertente. Riesco a immaginare almeno due diversi re-make hollywoodiani che Dreams potrebbe generare, uno che pone l’enfasi sugli aspetti da commedia ironica e indie, l’altro che la trasferisce sul terreno del dramma familiare. Ma nessuno dei due potrebbe avere il tono unico di questo film. Johanne (Øverbye) è una liceale insoddisfatta di Oslo. Vive insieme alla madre single ed è anche molto affezionata alla nonna. Ma il suo mondo è sconvolto dall’arrivo di Johanna (Emnetu), una nuova insegnante dinamica, carismatica e attraente. La cotta di Johanne per lei si trasforma in ossessione, in amore e infine in depressione. Cosa succederà poi lo scopriremo attraverso una specie di autobiografia che Johanne scrive e poi fa leggere alla nonna e alla madre. Entrambe saranno profondamente colpite da quello che leggono, ma per motivi diversi. Il film è gradevolmente ciarliero, ma non si ha mai l’impressione che la relazione tra Johanne e Johanna sia presa alla leggera. Una commedia generosa e asciutta.
Peter Bradshaw, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati