Mathias Énard - Yohan Bonnet, Hans Lucas/Contrasto
Mathias Énard (Yohan Bonnet, Hans Lucas/Contrasto)

Mathias Énard, vincitore del premio Goncourt nel 2015, è uno scrittore ruvido: i suoi temi e il suo stile non assecondano lo spirito dei nostri tempi. Énard segue la sua strada, esplora le sue passioni e le sue ossessioni senza preoccuparsi delle mode. Disertare è composto da due storie intrecciate. Nella prima un uomo è nascosto su una montagna e osserva. Si saprà ben poco sui motivi della sua fuga. Questa parte del libro non ha lo scopo di spiegare, ma di celebrare. Mistero e grandiosità sono onnipresenti nel paesaggio. Nella seconda storia al centro c’è Paul Heudeber, un brillante matematico della Germania Est. È la figlia Irina a narrare la vicenda di quest’uomo che, secondo lei, “cammina su due gambe, l’algebra e il comunismo”. Il disertore osserva l’ambiente intorno a lui. Fuggito dalla società degli uomini in guerra, è costantemente in guardia, ma non sembra ostile al contatto con il creato, con la luce, l’acqua e il canto degli uccelli: il suo sembra un ritorno al giardino dell’Eden. L’arrivo di una donna sconvolge la sua quotidianità: sarà per lui una minaccia o una salvezza? Ma soprattutto, dove ci troviamo? In quale epoca? Di che guerra si parla? Non lo sapremo mai. Irina, da parte sua, partecipa a un convegno in onore di suo padre, Paul Heudeber, sulla nave da crociera Beethoven. Il suo intervento s’intitola “Matematica e resistenza”. Grazie alla figlia entriamo gradualmente nella vita di quest’uomo. Il primo personaggio ha disertato e si è dato alla macchia. Paul era rimasto fedele alle utopie del comunismo contro ogni evidenza. Troverà la morte nel Mediterraneo, sotto un cielo magnifico, forse non lontano dalle montagne in cui si nasconde il disertore. Scrive una meravigliosa lettera alla moglie Maja. La bellezza cominciava a impossessarsi di lui, insieme al lirismo che suscita. In Disertare si sentono diversi echi della guerra in Ucraina. Il paese di Paul Heudeber è quello che ha dato i natali al nazismo e ha vissuto il comunismo. Buchenwald è molto vicina a Weimar, la città di Goethe. È la stessa terra che ha saputo generare barbarie e raffinatezza. E la nostra Europa? Forse in ognuno di noi coesistono il soldato e lo scienziato. Questa è una delle lezioni di questo romanzo ricco, complesso e ipnotico.
Étienne de Montety,
Le Figaro

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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati