Nel film di Anthony Chen, che può far pensare a Jules e Jim, Haofeng, un giovane di Shanghai che lavora nella finanza, arriva nella gelida città di Yanji, nella Cina settentrionale, al confine con la Corea del Nord. Lì incontra Nana, una guida turistica vivace e aperta, anche se fidanzata. The breaking ice non esplora tanto il ménage à trois, quanto lo scivolamento nella solitudine di una generazione votata al lavoro, per la quale l’amore trova spazio solo negli interstizi. E quando il ghiaccio si rompe, le emozioni si vivono come fossero un sogno. Teorema interessante che crea una malinconia a bassa intensità.
Clarisse Fabre, Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati