Ho sempre sentito parlare del bottone rosso con cui il presidente degli Stati Uniti potrebbe far scoppiare la guerra nucleare. Ci sarà davvero quel bottone rosso? E ce ne sono altri nel mondo? L’immaginazione non è mai superiore alla realtà: se il bottone rosso è stato immaginato, da qualche parte ci sarà. La cosa che fa più paura di quel bottone è il rapporto immediato tra il gesto di premerlo e l’esplosione. È una paura che sta dietro ogni grilletto, ogni pulsante, ogni strumento che annienta il desiderio e lo trasforma in azione. Questo è il potere, ci hanno insegnato: non avere desideri, ma solo volontà (o velleità?) e azioni. Siamo nell’epoca della potenza. I pulsanti di cui ci circondiamo ci impediscono di desiderare: premi qui, puoi averlo subito. I desideri si sono trasformati in smania e capriccio. Non solo bombe. Anche cibo, oggetti, sapere, amori, tutto a portata di tasto. Io stessa non riesco a stare con un pensiero irrisolto troppo a lungo, e premere un pulsante è così semplice e immediato che spesso devo obbligarmi a stare ferma, a cercare dentro di me. Imparare a desiderare è la nostra sfida. Ma per desiderare bisogna affrontare gli ostacoli, superare le difficoltà, accettare lo sforzo. Bisogna disinnescare le bombe, distruggere i bottoni rossi e stare dalla parte dell’attesa e della trasformazione, anziché dalla parte dell’esplosione. Se immaginiamo altro, sicuramente altro ci sarà.

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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati