Dopo un anno e quattro mesi di lavori parlamentari infruttuosi il progetto simbolo della politica sulla sicurezza del governo italiano di estrema destra, ha visto la luce per decreto il 4 aprile 2o25.

Mentre a Roma scoppiavano degli scontri tra i manifestanti contrari al decreto e le forze dell’ordine, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha spiegato di aver deciso con i suoi alleati l’applicazione immediata del testo.

Il decreto legge sicurezza è molto simile a un testo presentato in parlamento alla fine del 2023, che per ragioni di bilancio era rimasto bloccato nel passaggio tra il senato e la camera dei deputati.

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella aveva sottolineato, in qualità di garante della costituzione, l’incompatibilità dei provvedimenti più severi contenuti nel testo precedente, suggerendo di mitigarli o toglierli del tutto.

Un effetto moderatore che aveva suscitato reazioni negative da parte della Lega, attualmente impegnata a sostenere con sempre più forza i temi cari all’amministrazione Trump.

La Lega è insoddisfatta

Il nuovo decreto legge è entrato in vigore immediatamente e dovrà essere confermato dal parlamento entro sessanta giorni. Prevede misure di protezione giuridica per le azioni delle forze dell’ordine. Durante il mandato di Meloni, cominciato nel 2022, l’opinione pubblica è stata colpita da episodi di violenza di cui sono state protagoniste le forze dell’ordine, suscitando molte polemiche.

Sia i militari, sia gli agenti di polizia accusati di un reato o coinvolti in inchieste giudiziarie avranno il diritto di continuare a lavorare. Potranno usufruire di un’assistenza economica da parte dello stato per pagare le spese legali. “Si tratta di misure necessarie che non possiamo più rimandare”, ha detto la presidente del consiglio, definendole “sacrosante”.

All’inizio del 2024 alcuni studenti che manifestavano a sostegno dei palestinesi erano stati manganellati dai poliziotti.

A quel punto Mattarella aveva richiamato il governo: “L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli”, aveva dichiarato, ritenendo il ricorso alla forza “l’espressione di un fallimento”.

In quell’occasione Fratelli d’Italia aveva preso le difese delle forze dell’ordine, alle cui rivendicazioni il governo intende oggi dare una risposta. Grazie all’intervento del presidente della repubblica, che ha il potere di rinviare un testo alle camere se lo ritiene a rischio di incostituzionalità, le misure più severe del progetto di legge, al centro di molte polemiche, non sono più all’ordine del giorno.

Il testo apriva anche alla possibilità del carcere per le donne incinte o per le madri di bambini di età inferiore a un anno, oltre all’obbligo per tutti gli enti pubblici di collaborare con i servizi di intelligence. Nel nuovo testo è stata precisata la definizione molto ampia del reato di “rivolta” nei luoghi di detenzione, strutturalmente sotto pressione in Italia, così come quella di “aggressione” o “resistenza” a un pubblico ufficiale.

È stata resa meno discrezionale la repressione delle azioni che hanno come obiettivo ostacolare le grandi opere. Gli stranieri, poi, non dovranno più presentare un permesso di soggiorno in regola per acquistare una carta sim per il telefono.

Nonostante la Lega abbia detto di essere soddisfatta del testo, all’interno del partito alleato con Meloni sono circolate delle critiche.

Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, ha definito il decreto un “testo edulcorato da Mattarella”, per poi affermare che tocca “alla politica fare le leggi”. Crippa sembra voler mettere in discussione il sistema dei pesi e contrappesi, contrapponendoli alla volontà popolare.

Dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, la Lega di Salvini si è appropriata della retorica illiberale portata avanti da Trump, sia per quanto riguarda le questioni internazionali sia rispetto alle istituzioni democratiche.

Il 6 aprile Salvini è stato acclamato per la terza volta segretario della Lega: era l’unico candidato. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 43. Compra questo numero | Abbonati