Qualche settimana fa una conversazione con una collega mi ha colta di sorpresa. Stava per andare alle Maldive e aveva pagato per avere il posto in fondo vicino ai bagni. Sono rimasta a bocca aperta. Ho avuto la sfortuna di sedermi lì in un volo di otto ore da Filadelfia, negli Stati Uniti, a Londra e ho passato una notte insonne tra il gorgoglio degli sciacquoni e il rumore dei carrelli delle vivande. La sua motivazione è che spesso in quella zona dell’aereo ci sono solo due posti, quindi c’è più spazio per le borse.
Un altro collega chiede sempre di avere il posto nella fila dell’uscita di emergenza credendo di avere più spazio per le gambe. Però non considera che lì non sai dove mettere il bagaglio a mano. Una scrittrice di viaggi che conosco, invece, nei voli a lunga percorrenza prenota il posto in prima fila, pur sapendo che quasi sicuramente si troverà accanto dei bambini urlanti. Sono perplessa.
C’è poi la perenne questione corridoio o finestrino. Un collega si descrive come un “tipo da corridoio”, e io sono come lui, anche se c’è il rischio di sedersi accanto a un ventenne sovreccitato che beve troppe birre e mi picchietta in continuazione sulla spalla per andare in bagno (un ringraziamento speciale a chi ha occupato il posto 29B sul volo BA32 da Hong Kong a Londra Heathrow dello scorso aprile). C’è chi invece preferisce il posto vicino al finestrino per lo spazio, la vista e la possibilità di dormire appoggiandoci la testa, tutte cose giuste e belle, ma non per me. Preferisco evitare il disagio di dover scavalcare un “tipo da corridoio” sonnecchiante.
Le compagnie aeree sono consapevoli delle nostre preferenze sui posti e ce le vendono per aumentare i profitti. La triade britannica dei voli low cost – EasyJet, Ryanair e Wizz Air – ci riesce da anni, ma ormai lo fanno sempre più spesso anche le altre. Non che mi dia fastidio. Sono felicissima di sedermi in un posto lontano da quelli dei miei familiari. Arrivo a dire che mi mette a disagio vedere le coppie che sui voli della Ryanair scambiano i posti per stare vicine. La lontananza non dovrebbe rafforzare il sentimento?
Altre compagnie aeree usano la selezione dei posti come strumento di marketing. L’app della statunitense United Airlines ha una nuova funzione che permette ai passeggeri di salvare il posto preferito, e se è libero la compagnia li sposterà lì gratis. Nel 2019 la Japan Airlines ha introdotto un’app che consente ai viaggiatori di vedere dove sono seduti i bambini, così da poterli evitare. Invece l’indiana IndiGo pensa alla sicurezza: la loro app permette alle viaggiatrici di scegliersi il posto per evitare di stare sedute accanto a un uomo.
Pro e contro
Ho chiesto ad alcuni esperti dove preferiscono sedersi. “Un posto vicino al finestrino e a una paratia, perché in genere lì c’è più spazio”, afferma John Grant, capo analista della Official airline guide.
Gilbert Ott, fondatore del sito per viaggiatori abituali God save the points, afferma che dipende da quando prende l’aereo. “Se sto volando in premium economy su un volo notturno e voglio dormire, il posto migliore è quello nell’ultima fila dove non ci sono persone dietro che per mangiare aprono il vassoio impedendomi di reclinare il sedile”, dice. “Ma in genere sono un fan dei posti vicino al finestrino. Me ne sto in disparte, provvedo da solo al cibo e all’intrattenimento, e non devo assecondare il bisogno di andare in bagno di qualcun altro”.
Julia Lo Bue-Said, amministratrice delegata di Advantage travel partnership, mi confida che preferisce un posto davanti, così da poter sbarcare più velocemente, e lato corridoio, per non disturbare la persona accanto a lei. Ovviamente tutte queste considerazioni dipendono dall’aereo su cui si vola e dal modo in cui la compagnia aerea l’ha configurato. Non c’è troppa scelta in un velivolo a fusoliera stretta – del tipo usato dalla EasyJet e dalla Ryanair – ma su un aereo più grande in una tratta lunga, come un Boeing 777 o un Airbus A380, le opzioni sono molte. Non sono maniaca al punto da scegliere le destinazioni in base al tipo di aereo con cui raggiungerle, ma ammetto di avere un debole per la classe economica al piano superiore di un A380 della British Airways. E il mio posto preferito?
Nel mio mondo dei sogni è un A1 con una poltrona completamente reclinabile che si trasforma in un letto e alcolici a volontà, ma la realtà è più ordinaria: è un posto corridoio al centro dell’aereo. È il 13C o D su un volo breve, mentre, nel caso di uno lungo raggio, da qualche parte tra le file 20 e 30 a seconda della configurazione dell’aereo. Sì, aspetto più a lungo per i pasti e per lo sbarco (e se devi prendere una coincidenza è terribile), ma ho paura delle turbolenze e m’illudo che un posto sopra l’ala garantisca una traversata leggermente più tranquilla. E gli esperimenti in cui hanno fatto schiantare i vecchi aerei con manichini a bordo dimostrano che le persone sedute nel mezzo hanno più probabilità di sopravvivere. Buona fortuna nella scelta del tuo prossimo posto: meglio non pensarci troppo. ◆ nv
◆ SeatGuru.com è un sito con mappe e recensioni degli utenti sui posti a seconda degli aerei e delle compagnie.
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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati