Da mesi sono in crisi con la mia migliore amica. Ha deciso di chiamare il suo bambino con il nome di mio padre, morto tanti anni fa, quando ero adolescente. Dopo avermi sostenuta per tutto questo tempo quando sentivo forte la sua mancanza, ha deciso di fare questa cosa, fregandosene altamente di quello che poteva causarmi. Ha scelto questo nome solo perché le piace. Ed è questo che mi ferisce di più. Come farò a voler bene al bambino e a contribuire alla gioia di questa
nascita?–Lettera firmata
Il lutto è un’esperienza che ci fa sentire molto soli. Non importa se abbiamo accanto persone che lo condividono, per esempio fratelli o sorelle: la perdita di un genitore è un dolore talmente profondo e personale che ognuno lo prova e impara a conviverci a modo suo. In questa tua sofferenza tu hai avuto almeno la fortuna di avere un’amica che ti ha sostenuto mentre imparavi a gestirla. Però il lutto resta solo tuo e non puoi pretendere che lei lo viva fino in fondo.
È probabile che per lei il nome che ha scelto per suo figlio sia legato a ricordi personali, ai gusti, alle altre persone con quel nome che ha conosciuto. E che, dopo tanto tempo, non lo ricolleghi più automaticamente a tuo padre. A te sembra una grave disattenzione nei tuoi confronti, ma è una visione egocentrica delle cose. Lei non ha la cicatrice che hai tu ed è normale che per lei quel nome sia solo un nome.
Sarebbe un peccato allontanarti dalla tua migliore amica e privarti della gioia di starle vicino in un momento fondamentale della sua vita. Lei era con te quando tu ne hai avuto bisogno.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati