Cultura Schermi
What’s love?
Lily James, Shazad Latif, Emma Thompson, Shabana Azmi
Regno Unito 2022, 108’. In sala
What’s love? (dr)

In questa frizzante commedia romantica, diretta da Shekhar Kapur e scritta da Jemima Khan, due amici d’infanzia hanno opinioni opposte sulle relazioni sentimentali . Zoe (Lily James) è una documentarista di successo che si trascina da un’app d’incontri all’altra, cercando faticosamente la sua strada verso il romanticismo. Kazim (Shazad Latif) è un oncologo di origini pachistane che ha invece preso la strada tradizionale optando per un matrimonio combinato e una sposa scelta dalla sua famiglia. Però quando Zoe decide di documentare e filmare il matrimonio di Kazim e lo segue a Lahore, la sua camera finisce per rivelare gli ostacoli e i difetti di entrambe le loro strategie. Le evidenti scintille che scoccano tra Lily James e Shazad Latif lasciano pochi dubbi su come andranno a finire le cose, ma il film è comunque inaspettatamente dolce, in modo alla fine disarmante.
Wendy Ide, The Observer

Il capofamiglia
Demyana Nassar, Samy Bassouny
Francia / Egitto / Paesi Bassi / Grecia 2021, 110’. In sala

Oltre al gran premio della giuria della Semaine de la critique a Cannes 2021, questo buffo dramma egiziano poteva aspirare alla palma del film più spiazzante, visto che il regista con grande naturalezza riesce a inserire l’assurdo in un contesto di povertà. Eppure, per la sua rappresentazione molto cupa dei bassifondi del Cairo il film ha sollevato molte polemiche in Egitto. Il capofamiglia racconta la storia di una donna, sottomessa all’autorità del marito e alle volontà dei figli. Durante la festa di compleanno di uno dei ragazzi, un mago trasforma il padre in una gallina e non riesce più a ritrasformarlo in essere umano. La moglie, prima ossessionata dall’idea di riavere indietro il marito e in lotta con la società che la circonda, riesce piano piano a nascondersi dietro una nobile indifferenza. Il regista ci risparmia la morale, ma proviamo ad azzardare: non è per magia, ma attraverso la consapevolezza che ci possiamo alleggerire dal potere del patriarcato.
Guillemette Odicino, Télérama

Scream VI
Melissa Barrera, Jenna Ortega, Courteney Cox
Stati Uniti 2023, 123’. In sala

Dopo le terrificanti esperienze vissute a Woodsboro (e raccontate in Scream del 2022), le sorelle Sam (Melissa Barrera) e Tara (Jenna Ortega) si trasferiscono a New York, sperando di riuscire a voltare pagina. La comparsa di un nuovo killer mascherato rende evidente che alle due sorelle non sarà possibile semplicemente andare avanti con le loro vite, ma che dovranno affrontare una nuova ondata di omicidi. Scream VI è il primo film della serie in cui non c’è Sidney, il personaggio interpretato da Neve Campbell, al centro della saga per 26 anni. La sua mancanza si sente, ma i nuovi numi tutelari della serie, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, ce la mettono tutta per convincerci che Scream, come altre saghe prima di lei, può sopravvivere al cast originale.
Olly Richards, Empire

Le mura di Bergamo
Italia 2023, 136’. In sala
Le mura di Bergamo (dr)

Com’è possibile pretendere di aver superato gli effetti della pandemia? Molti elementi esteriori, come le mascherine e i disinfettanti, sono quasi scomparsi, ma gli effetti psicologici sono ancora lì, anche se pochi sono disposti a parlarne. E il cinema è complice di questo silenzio. Il bellissimo documentario di Stefano Savona, Le mura di Bergamo, è una gradita eccezione, non solo perché indaga il devastante bilancio della pandemia nella provincia più colpita d’Italia, ma anche perché ne documenta il costo umano con profonda empatia. Come per il suo magnifico documentario precedente, La strada dei Samouni, Savona ha scelto un approccio sperimentale, incorporando nel film materiale d’archivio e amatoriale, utile per mostrare la vita cittadina prima della crisi ma anche come punteggiatura per cambiare tono o enfatizzare dei passaggi. Il film, realizzato da Savona insieme a un gruppo di suoi ex studenti del Centro sperimentale di cinematografia di Palermo, comincia come una cronaca della crisi sanitaria del 2020, spostandosi poi gradualmente per affrontare la necessità di elaborare il vortice di sentimenti di un’intera comunità.
Jay Weissberger, The film verdict

Altro da questo numero
1503 - 17 marzo 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo