Harrison Ford, a ottant’anni, ha ancora l’umorismo, lo stile e quel sorriso sghembo che hanno reso leggendario Indiana Jones. Il quinto capitolo delle avventure dell’archeologo è il primo a non essere diretto da Steven Spielberg, ma ha comunque un po’ di quell’ingegnosità divertente che mancava al quarto film. Phoebe Waller-Bridge ha un bel ruolo da coprotagonista nei panni della figlioccia del dottor Jones. La storia comincia ai tempi del terzo reich, quando Jones contende al cattivissimo tedesco Voller un artefatto di Archimede, capace di controllare lo spazio e il tempo. Anni dopo Voller è ancora a caccia della reliquia per conquistare finalmente il mondo. Solo Indy, con la sua classe, può fermarlo. Peter Bradshaw, The Guardian
Stati Uniti 2023, 154’. In sala
Stati Uniti 2023, 117’. In sala
Nel 1994, Inez (intrepretata in modo impressionante da Teyana Taylor), 22 anni, appena uscita di prigione va in cerca del figlio Terry, che è stato dato in affidamento, e se lo porta via. Passa il tempo, Inez lavora, si è sposata e fa studiare Terry. Ma le ombre del passato, la crisi endemica della comunità nera, i tentacoli del sistema e la gentrificazione esercitano una pressione costante. L’appassionante esordio di A.V. Rockwell offre una panoramica sugli ostacoli politici alla propria realizzazione, sull’inseparabilità della vita privata dal potere pubblico.
Richard Brody, The New Yorker
Polonia / Repubblica Ceca / Italia 2022, 113’. In sala
Il mare ha una forza misteriosa nell’inquietante opera prima di Aga Woszczyńska. La regista polacca prende di mira l’apatia dell’Europa davanti alle crisi umanitarie attraverso le vicende di una coppia polacca in vacanza in Sardegna. Immerso in un’atmosfera minacciosa, Silent land è un dramma a combustione lenta che attacca il concetto di libertà in una società corrotta che favorisce le élite. Una piscina rotta e un incidente che coinvolge l’operaio che deve ripararla metteranno alla prova il senso etico della coppia. Woszczyńska evoca un’ipnotica inquietudine, disorienta lo spettatore conducendolo in una terra sempre più sinistra. Ma la cosa che colpisce maggiormente è il sobrio parallelismo tra il declino morale della società e la diminuzione delle risorse del pianeta.
Katherine McLaughlin, Sight and Sound
Canada/Francia 2022, 101’. In sala
Un tredicenne francese passa le vacanze in uno chalet in una foresta canadese e s’innamora della figlia della padrona di casa, di tre anni più grande di lui. A dividerli tuttavia c’è anche il lago vicino alla casa, su cui, dice lei, aleggia il fantasma di un morto annegato. Il film abbandona presto le suggestioni del cinema horror, così come delude le aspettative di chi pensava a uno stretto adattamento del fumetto Una sorella di Bastien Vivès. Spiazza lo spettatore tenendo il piede del racconto in due staffe: quella dell’adolescenza e quella dell’infanzia. La bellezza del film risiede proprio in questa indecisione, che si prende gioco della razionalità e della logica, al confine tra realtà e fantasia.
Yal Sadat, Cahiers du cinéma
Svizzera 2022, 110’. In sala
Una donna è aggredita in un parcheggio da un uomo mascherato. Scopriremo che è un gioco sessuale orchestrato da lei, Bigna, 28 anni, una sismografa dalla sessualità intensa, che predilige questo tipo di incontri finché non conosce Frank. Nell’arco di otto anni i due si fondono, si separano, si ritrovano, si lasciano, tentando di preservare la purezza del loro rapporto carnale dalle grinfie del conformismo. Ma il regista conferisce alla sessualità una forza emancipatrice che il film fatica a giustificare.
Murielle Joudet, Le Monde
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